Tre anni e quattro mesi di reclusione oltre a ottomila euro di multa: questa è la sentenza emessa dalla Corte di Cassazione nei confronti di Andrei Ciorba, un cittadino moldavo di 42 anni. L’uomo è stato accusato di aver partecipato all’organizzazione e alla conduzione del trasporto illegale di stranieri in Italia, facilitando il loro ingresso nel Paese in modo illegale.
L’attività criminale era gestita dalla società Lorance, di cui il fratello di Ciorba era il rappresentante legale. Circa una dozzina di persone sono state introdotte in Italia utilizzando documenti falsi e destinate allo sfruttamento lavorativo in nero, principalmente nelle città di Cellole e Santa Maria Capua Vetere. Il traffico illecito è durato dal luglio 2018 al gennaio 2020, con Ciorba che svolgeva il ruolo di autista e si occupava della consegna degli immigrati settimanalmente.
La condanna di Ciorba è stata confermata in primo e secondo grado, nonostante il suo ricorso in Cassazione. Il difensore dell’uomo ha sostenuto che il suo cliente si limitava al trasporto di persone e merci come autista, senza coinvolgimento diretto nelle attività illecite. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando la colpevolezza di Ciorba nel facilitare l’ingresso illegale dei moldavi in Italia.
Questa sentenza dimostra la determinazione delle autorità nel contrastare il traffico di esseri umani e lo sfruttamento lavorativo illegale. È importante che casi come questo vengano portati alla luce e puniti per garantire la sicurezza e la legalità nel Paese.