Durante una conferenza stampa, il cassazionista Dario Vannetiello ha sostenuto che il sindaco non temeva una perquisizione nel momento in cui ha smontato il pc, poiché questa è avvenuta circa due mesi dopo. Vannetiello ha evidenziato un’anomalia nelle date riportate nei verbali riguardanti le intercettazioni video, dimostrando che l’intercettazione risaliva a marzo 2024 e non a dicembre 2023 come riportato in un documento autorizzativo.

Secondo i legali, l’errore della Procura permetterà di dimostrare che l’ex sindaco non temeva le indagini al momento in cui ha smontato il pc. Durante la conferenza stampa, si è discusso anche del pc sottratto dalla stanza dell’ex sindaco e degli annullamenti ottenuti in Cassazione. Vannetiello ha sottolineato che l’ex sindaco è stato l’unico politico italiano a ottenere due annullamenti nello stesso giorno davanti alla Suprema Corte.

Si è parlato anche dei testimoni e della possibilità che l’ex sindaco possa ancora ambire a ruoli istituzionali nonostante le accuse a suo carico. Tuttavia, è stato consigliato di evitare di frequentare il Palazzo di Città per evitare ulteriori problemi. La vicenda giudiziaria è in corso da sei mesi e potrebbe dover ricominciare da capo a causa delle recenti decisioni della Cassazione.

Si è in attesa delle motivazioni della Cassazione e, se le intercettazioni vengono annullate, il processo potrebbe avere poco materiale su cui basarsi. La scarcerazione dell’ex sindaco ha anche portato alla scarcerazione dell’architetto Fabio Guerriero. Il giudice ha accolto l’istanza dei legali di Guerriero, sottolineando che ci sono evidenti ragioni di giustizia sostanziale che ostano alla protrazione del regime cautelare.

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