NAPOLI. La notte scorsa, dieci bossoli calibro 9 sono stati sparati per marcare il territorio e intimidire i nemici della camorra. Gli investigatori ritengono che si tratti di un segno dei contrasti in corso tra il gruppo Marigliano e le altre organizzazioni criminali. Questa guerra, che va avanti da gennaio scorso, ha avuto diversi momenti di tensione e scontri nel rione.

Tutto è iniziato il 17 gennaio, quando Nicola Giuseppe Moffa, noto come “Nico”, è stato gravemente ferito in un agguato. Le tensioni sono rimaste alte e l’ultimo episodio di ieri sera sembra confermarlo. Una telefonata anonima ha segnalato la presenza di dieci bossoli calibro 9 in via Padre Ludovico da Casoria, e la polizia è intervenuta immediatamente.

Le indagini sono già in corso e sembrano orientarsi verso lo scontro in corso alle Case Nuove, nel quartiere Mercato. Gli investigatori hanno lavorato duramente per raccogliere prove e tracce lasciate dai criminali. Non ci sono immagini utili dalla videosorveglianza, ma si pensa che a sparare sia stata una sola persona con un complice in scooter.

La Squadra mobile della questura di Napoli, coordinata dalla procura antimafia, ha già individuato i presunti responsabili dell’agguato a “Nico” Moffa grazie a intercettazioni. Gli investigatori sono rimasti colpiti dal numero di proiettili sparati durante l’agguato, 81 in totale, confermando il contesto camorristico in cui è avvenuto l’attacco.

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