Un nuovo vile attacco ha colpito il cuore del sistema sanitario napoletano. Venerdì sera, mentre un equipaggio del 118 si precipitava a soccorrere un uomo in difficoltà a Soccavo, è stato accolto da una raffica di insulti e minacce. L’escalation di violenza è culminata con l’aggressione fisica ai soccorritori e all’arrivo dei Carabinieri, chiamati a sedare gli animi.
L’aggressore, dopo un breve passaggio in ospedale, è stato rilasciato, dimostrando ancora una volta che chi attacca chi salva vite umane spesso ne esce indenne. Un bollettino di guerra quotidiano. Questa è la triste realtà che vivono ogni giorno i nostri sanitari. Secondo i dati dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate, si registrano oltre sei aggressioni al mese solo a Napoli e provincia. Un’emergenza nell’emergenza che mette a repentaglio non solo la sicurezza degli operatori, ma anche la funzionalità dell’intero sistema sanitario. Ambulanze bloccate, pronto soccorso sotto assedio, medici e infermieri costretti a lavorare in un clima di paura costante: questo è il prezzo che stiamo pagando.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli lancia un appello accorato: “È ora di dire basta a questa follia. Chi aggredisce un soccorritore aggredisce tutti noi. Serve una risposta forte e immediata, con pene severe e risarcimenti adeguati per le vittime. Non possiamo permettere che chi salva vite venga trattato come un bersaglio”. La domanda che sorge spontanea è: fino a quando dovremo assistere a queste scene di violenza inaudita? Fino a quando i nostri eroi in camice bianco saranno costretti a indossare anche un’armatura per andare a lavorare? È tempo di agire, di cambiare rotta e di garantire a tutti il diritto alla salute e alla sicurezza.