La Direzione distrettuale antimafia di Bologna ha chiesto il processo per 16 persone coinvolte in società fittizie, usura ed estorsione, la maggior parte delle quali provenienti da Nocera Inferiore. Questo dopo un’indagine che ha portato lo scorso maggio all’arresto del 70enne imprenditore di Nocera, Gaetano Vitolo, la cui figura è stata associata in passato alla Nco di Cutolo.
Vitolo è accusato di aver gestito società e ditte nel settore della ristorazione intestandole a prestanome per eludere le misure di prevenzione patrimoniale in materia di normativa antimafia e continuare a gestire le aziende in prima persona. L’udienza preliminare davanti al Gip è prevista per novembre, con la difesa affidata agli avvocati Francesco Vicidomini e Michele Alfano.
Le accuse vanno dal trasferimento fraudolento di valori, usura ed estorsione a danni di imprenditori in difficoltà economica, falso ideologico e indebita percezione di erogazioni pubbliche. Durante il blitz, sono stati sequestrati beni per un valore di 2 milioni di euro, tra cui quote sociali, immobili e altri beni come orologi e denaro.
La pizzeria “Due Torri” a Bologna, intestata a Vitolo, è stata al centro delle indagini, ma è rimasta aperta in quanto gli attuali gestori non erano coinvolti. Vitolo avrebbe intestato fittiziamente beni e utilità a diverse persone, tra cui i suoi figli e un nipote. Altri imputati si sarebbero intestati automobili, polizze assicurative e conti correnti.
La Dda ha anche accusato Vitolo di possesso di arma da fuoco, usura ed estorsione, con tassi d’interesse fino al 1.200% a danno di persone in difficoltà economica. Altri episodi riguardano l’acquisto di un immobile a Nocera con condizioni contrattuali modificate sotto minacce registrate dalle intercettazioni.
In un altro procedimento, le accuse di associazione di stampo mafioso sono state archiviate per mancanza di prove. La vicenda si è dunque rivelata complessa e coinvolge diverse persone legate a Vitolo e alle sue attività illecite.