La sentenza sui 31 indagati del clan Sasso-Parziale del rione Salicelle di Afragola è stata rinviata al mese di dicembre. L’attività investigativa condotta dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, dalla Squadra Mobile di Napoli, dal commissariato di Afragola e dalla stazione dei carabinieri di Afragola ha evidenziato l’operatività del gruppo camorristico, una diramazione del clan Moccia, attivo ad Afragola con una base logistica nel rione Salicelle.

Le indagini hanno permesso di scoprire le presunte modalità operative del clan nella gestione delle attività illecite nelle aree di Afragola e Casoria, attraverso azioni violente, inclusi episodi di “stese”. Gli inquirenti ipotizzano l’esistenza di due distinti gruppi criminali, dediti al traffico di stupefacenti, con il monopolio nel rifornimento delle piazze di spaccio nel rione Salicelle e nella vendita al dettaglio di droga nel comune di Afragola e nelle aree limitrofe.

Secondo la Dda, i clan Sasso e Parziale avrebbero avuto accesso a numerose armi da fuoco, incluse armi da guerra, e avrebbero fatto ricorso a racket e rapine a mano armata contro imprenditori e commercianti per affermarsi. Le richieste del Pubblico Ministero riguardano pene che vanno dai 3 anni e 4 mesi ai 20 anni per i vari indagati, tra cui Carlo Castellacci, Giovanni De Pompeis, Antonio Mosella, Antonio Raucci, Vittorio Parziale, e molti altri. La sentenza definitiva verrà emessa nel mese di dicembre, e si attende con ansia il verdetto sulle attività criminali del clan Sasso-Parziale.

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