Il sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, è stato coinvolto in un’indagine che ha portato al suo arresto insieme ad altri soggetti legati alla Dervit spa, un’azienda che sembrava avere un ruolo monopolistico nelle gare d’appalto pubbliche. Secondo l’ordinanza emessa dal Tribunale di Salerno, Alfieri avrebbe favorito la società di Roccadaspide nelle procedure di affidamento dei lavori pubblici, violando i principi di rotazione delle gare e influenzando le decisioni a suo favore.

L’ex consigliere comunale Carmelo Pagano ha confermato che Alfieri controllava e determinava ogni decisione riguardante gli appalti pubblici, esercitando un potere monopolistico che ha portato a un esborso significativo per le casse del Comune. Le indagini hanno rivelato una serie di documenti che dimostrano come le gare fossero “blindate” per favorire la Dervit, con Alfieri che avrebbe falsamente dichiarato di gestire internamente l’illuminazione comunale per ottenere finanziamenti regionali.

Alfieri e gli altri indagati sono accusati di turbativa d’asta, corruzione e falso in atto pubblico. La Procura di Salerno sta indagando sugli appalti relativi agli impianti di pubblica illuminazione comunale, sospettando che Alfieri abbia favorito la Dervit e la società di famiglia, la Alfieri Impianti, gestita dalla sorella Elvira. La situazione è in evoluzione e Alfieri sarà interrogato a breve, mentre il suo avvocato ha dichiarato che il sindaco si trova in buone condizioni nonostante la detenzione.

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