L’Azienda sanitaria locale di Avellino ha lanciato l’allarme per il crescente numero di casi di intossicazione da funghi velenosi nelle ultime settimane. Questo problema riguarda coloro che si avventurano nei boschi alla ricerca di prelibatezze autunnali, ma che purtroppo non hanno le conoscenze necessarie per distinguere i funghi commestibili da quelli nocivi.

Tra le specie responsabili dei ricoveri ospedalieri ci sono l’Amanita Pantherina e l’Omphalotus Olearius, noto come fungo dell’ulivo. Quest’ultimo viene spesso confuso con il “gallinaccio” e il “chiodino” da raccoglitori inesperti a causa del suo colore e della sua crescita sulle ceppaie.

Il direttore generale della Asl di Avellino, Mario Ferrante, ha sottolineato l’importanza dell’Ispettorato micologico, un ufficio che fornisce consulenza sulla commestibilità dei funghi e interviene in caso di sospetta intossicazione. È fondamentale rivolgersi a esperti prima di consumare funghi raccolti in modo autonomo per evitare rischi per la salute.

La situazione non riguarda solo la regione di Avellino, ma anche altre aree come la Calabria, dove recentemente alcuni clienti di un ristorante sono stati ricoverati in ospedale a causa di intossicazioni da funghi. È importante sensibilizzare la popolazione sull’importanza di una corretta conoscenza dei funghi e sul rischio che comporta consumarli senza essere adeguatamente informati.

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