I carabinieri di Torre Annunziata hanno recentemente scoperto tre tunnel clandestini diretti alla Villa di Poppea, un sito archeologico di eccezionale valore culturale. La scoperta è avvenuta in una cantina situata al civico 106 di Corso Garibaldi, dove i militari hanno trovato tre tunnel parzialmente franati ma utilizzabili, tutti convergenti verso il prestigioso “grande atrio con decorazioni ad affresco” della villa.

Un falegname di 53 anni è stato denunciato per scavi clandestini, e ora dovrà rispondere dell’accusa di opere illecite, ai sensi dell’articolo 169 del codice dei beni culturali. L’operazione è stata condotta dal nucleo investigativo del gruppo di Torre Annunziata, in collaborazione con la sezione di polizia giudiziaria della Procura oplontina e con il supporto dei vigili del fuoco.

La Villa di Poppea, conosciuta anche come la domus di Oplontis, è un tesoro archeologico di inestimabile valore. Risalente al I secolo a.C. e attribuita a Poppea Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone, rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura romana. La villa è simbolo di un’epoca ricca di storia e arte, con il suo ampio giardino, numerose sculture in marmo e l’atrio decorato con affreschi.

L’area adiacente alla Villa di Poppea, ancora parzialmente inesplorata, potrebbe nascondere ulteriori tesori e rivelare nuove informazioni sulla vita e sull’architettura romana. È fondamentale proteggere e preservare il nostro patrimonio culturale, spesso minacciato da attività di tombaroli e traffico illegale di reperti. La denuncia del falegname responsabile degli scavi clandestini rappresenta un importante passo avanti nella difesa di queste preziose testimonianze del passato.

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