Massimiliano Palmieri, il giovane accusato di aver ucciso il padre Ciro, il panettiere di Giffoni Valle Piana, ha ottenuto il permesso di scontare gli arresti domiciliari per poter continuare a studiare. La decisione è stata presa dai giudici della Corte di assise di Salerno, che stanno seguendo il processo a carico del ragazzo e della madre Monica Milite per omicidio, occultamento e distruzione di cadavere.
Il difensore di Massimiliano ha fatto richiesta di concedere gli arresti domiciliari per permettergli di frequentare il corso di laurea in Scienze e Tecnologie informatiche, sottolineando che questa opportunità sarebbe incompatibile con la detenzione in carcere. I giudici hanno valutato diversi fattori, tra cui l’assenza di precedenti penali, la giovane età dell’imputato e il contesto socio ambientale in cui è avvenuto il crimine, e hanno deciso di concedere i domiciliari.
Il processo è ormai agli sgoccioli, con la prossima udienza che prevede la conclusione dell’istruttoria dibattimentale e la requisitoria del pm. Saranno poi ascoltate le parti civili e i difensori, che dovranno affrontare il punto focale del processo: il contesto in cui è avvenuto l’omicidio. Da una parte ci sono testimonianze che descrivono la vittima come una persona violenta, mentre dall’altra ci sono dichiarazioni che difendono il comportamento del panettiere, attribuendo la violenza alla moglie.
Le indagini dei carabinieri hanno chiarito le fasi dell’omicidio, con le ammissioni da parte dei responsabili. Ora spetta alla Corte decidere come andrà avanti il processo, tenendo conto di tutti gli elementi emersi durante le udienze.