Con 1200 dipendenti, ben pagati, il territorio dovrebbe essere vigilato e tutelato
Avellino. La notizia che 200 operai idraulico-forestali, dipendenti della Comunità Montana dell’Ufita, aspettano gli arretrati, ha fatto riflettere sulla qualità degli amministratori e sulla serietà dei sindacalisti. Prima dell’istituzione delle Comunità Montane, questi lavoratori erano gestiti dalla Forestale e si limitavano a raccogliere legna, funghi e castagne per uso personale.
Il Presidente della C.M. Partenio, in passato, si era occupato personalmente della condizione economica e lavorativa di 187 operai idraulico-forestali, promettendo loro puntualità nei pagamenti degli stipendi ma anche severità con chi non avesse svolto il proprio dovere. Questo approccio ha portato ad un migliore controllo e ad una maggiore produttività da parte dei lavoratori.
Tuttavia, nonostante l’impegno del Presidente della C.M. Partenio e di altri amministratori, la situazione degli operai idraulico-forestali in Irpinia è rimasta precaria nel tempo, con pochi benefici per il territorio. Le frane e le inondazioni che si sono verificate sono state affrontate con superficialità da parte dei politici e dei sindacalisti, che sembrano disinteressati alle cause dei fenomeni naturali.
È necessario un maggiore impegno da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire la tutela del territorio e il benessere dei lavoratori forestali. Solo con un approccio serio e responsabile sarà possibile ottenere risultati concreti e duraturi per l’Irpinia e per l’intera comunità.