Il chirurgo Silvio Smeraglia è stato coinvolto in un’indagine riguardante la morte di Alessia Neboso, una ragazza di 21 anni deceduta a seguito di un intervento di chirurgia estetica nella clinica privata di Gianturco. Nonostante non fosse presente in sala operatoria durante l’intervento, il suo nome era comunque presente nella scheda clinica. Le accuse mosse nei suoi confronti riguardano l’omissione di visite post-operatorie e la presunta falsificazione della scheda operatoria. Oltre a Smeraglia, sono coinvolti anche altri membri dello staff medico, tra cui l’anestesista e l’infermiera che ha effettuato l’intervento. Secondo gli inquirenti, la ragazza sarebbe deceduta a causa di un’infezione contratta durante l’operazione, a causa della mancata sanificazione degli strumenti e della struttura. Inoltre, viene contestata l’accusa di esercizio abusivo della professione nei confronti di un personal coach del benessere che avrebbe fornito consigli medici non autorizzati alla ragazza. La difesa del chirurgo si basa sulla produzione di documenti che attestano la sterilizzazione della struttura e la sanificazione degli strumenti. Tuttavia, emergono anche altri casi simili di pazienti che hanno subìto traumi post-operatori a causa di infezioni, ma che sono stati trattati in modo poco trasparente per non compromettere la reputazione della clinica. Ora spetta agli indagati dimostrare la propria correttezza e rispondere alle accuse mosse nei loro confronti.

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