La Guardia di Finanza di Como e quella di Latina hanno avviato un’operazione di sequestro preventivo per un valore di 29,3 milioni di euro nei confronti di due indagati coinvolti in una maxi frode sull’Iva nel commercio degli “airpods”, le cuffiette Bluetooth della Apple. L’attività delle Fiamme Gialle è stata disposta dal gip di Latina su richiesta del procuratore europeo delegato di Milano e Roma. I due indagati, originari di Reggio Emilia e Cava dei Tirreni, erano già stati posti ai domiciliari in una fase precedente dell’inchiesta.

Le indagini hanno rivelato che i due avevano messo in atto un complesso sistema di “frode carosello” che coinvolgeva diversi Paesi europei. Attraverso indagini finanziarie, pedinamenti e intercettazioni, i finanzieri hanno scoperto che gli AirPods venivano venduti tra società coinvolte nella frode senza mai raggiungere i consumatori finali. Gli auricolari, sempre gli stessi, venivano ceduti da fornitori comunitari a società italiane intestate a prestanomi, passando solo cartolarmente di mano in mano, per poi essere esportati all’estero.

Dopo diverse cessioni, le ultime società acquirenti rivendevano gli AirPods all’estero senza applicare l’Iva, generando così crediti di imposta fittizi che venivano usati per compensare i tributi da pagare o richiesti a rimborso all’Agenzia delle Entrate. La merce subiva movimentazioni fisiche limitate ai trasferimenti da e verso l’estero, restava ferma nei depositi logistici dell’organizzazione criminale, uno dei quali situato nel territorio comasco.

La prima fase delle indagini aveva portato nel 2023 a quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei principali organizzatori della frode, accusati di associazione a delinquere e dichiarazione fraudolenta. La Guardia di Finanza continua a lavorare per smantellare questa rete criminale e perseguire i responsabili di questa truffa internazionale.

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