Emergono chiaramente dettagli inquietanti dall’ordinanza eseguita dai carabinieri nei giorni scorsi. Una donna agitata che si sente in pericolo e la sua visita a casa di Carmine Grasso insieme a un giovane che consegna un pacchetto la cui natura viene svelata da una frase pronunciata da Carmine Munno.

Il modo con cui la merce e i mezzi rubati dal gruppo criminale camorristico guidato da Davide Grasso venivano ricoverati in aree vicine alle proprietà dell’indagato Andrea Adinolfi è stato dettagliato. Questo avveniva con la complicità di Carmine Munno e di altri complici, tra cui Maria Teresa Di Martino, proprietaria dell’Oasi 4 zampe per cani randagi e altri animali.

La signora Di Martino, preoccupata per la presenza di un grosso escavatore presso la sua proprietà, chiede a Grasso e Munno di spostarlo temendo di essere scoperta dai carabinieri. Inoltre, si scopre che la donna aveva anche armi affidatele da Grasso, causandole grande preoccupazione.

Per cercare di liberarsi delle armi, la Di Martino si reca personalmente a casa di Grasso con un giovane, consegnando un pacchetto diverso da quello del barboncino che aveva finto di adottare. Munno rivelerà agli investigatori che cercavano una pistola durante una perquisizione.

Questa vicenda mette in luce non solo il coinvolgimento della Di Martino nella custodia di merce rubata e armi, ma anche la sua paura e il suo tentativo di liberarsi da un giro criminale che la coinvolgeva contro la sua volontà.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui