La procura salernitana ha deciso di appellare la sentenza di assoluzione emessa per coloro che furono coinvolti nel fallimento della Ifil srl lo scorso febbraio. Tra gli assolti c’era anche Piero De Luca, figlio del governatore della Campania, che era stato scagionato dall’accusa di bancarotta impropria. La procura sostiene che De Luca junior avesse beneficiato di viaggi e biglietti aerei pagati dalla società, ma la difesa ha sempre sostenuto che i pagamenti erano stati regolarmente effettuati. La sentenza di assoluzione riguardava anche altri imputati, tra cui Luigi Avino, Emilio Ferraro, Valentina Lamberti e Marianna Gatto. La procura ritiene che le motivazioni della sentenza siano poco incisive e per questo motivo ha deciso di fare ricorso alla Corte di Appello di Salerno. Resta da vedere come si evolverà la situazione e se verranno confermate le assoluzioni dei cinque imputati.

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