Ciro Caliendo, imprenditore vitivinicolo di 46 anni, si trova al centro di un doppio intrigo che ha scosso la comunità locale. È stato indagato per l’organizzazione di un attentato dinamitardo ai danni di un ufficiale della Guardia di Finanza a Bacoli e per l’omicidio della moglie, Lucia Salcone, deceduta in un incidente stradale che presenta numerosi punti interrogativi.
L’attentato, avvenuto lo scorso marzo, ha portato alla luce un ordigno esplosivo artigianale piazzato sotto l’auto del finanziere Gabriele Agostini, realizzato secondo gli inquirenti proprio da Caliendo con la complicità di Giovanni Di Stefano e Franco Di Pierno. Le indagini hanno rivelato la presenza di Viviana Pagliarone, ex compagna del militare, dietro l’attentato, esasperata da una disputa sull’affidamento del figlio.
La morte della moglie di Caliendo, avvenuta pochi mesi dopo l’attentato, ha ulteriormente complicato la situazione. Gli inquirenti sospettano che l’incidente stradale possa essere stato inscenato per occultare un omicidio e stanno conducendo approfonditi accertamenti per chiarire i dubbi.
Il coinvolgimento di Caliendo in fatti di sangue ha suscitato grande clamore mediatico e ha aperto uno squarcio inquietante sulla sua vita apparentemente rispettabile. Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli, sono in corso per ricostruire le dinamiche dei due eventi e accertare eventuali collegamenti tra i due reati.
L’ipotesi investigativa è che Caliendo possa aver utilizzato la sua competenza nel settore degli esplosivi per compiere atti criminali, nascondendo un lato oscuro pronto a tutto pur di raggiungere i propri scopi. La storia di Caliendo è un giallo che tiene col fiato sospeso l’opinione pubblica e le indagini promettono di svelare i misteri dietro questi due gravi reati, mettendo in luce la personalità complessa e inquietante dell’imprenditore.