Il caso dei dipendenti infedeli dell’Antica Casearia Fierro ha portato alla luce una serie di anomalie, tra cui la richiesta di sconto da parte dei clienti che si lamentavano di pagare la mozzarella a un prezzo più alto rispetto al solito. Durante il processo, sono emersi dettagli scioccanti sul comportamento dei dipendenti coinvolti nell’appropriazione indebita di prodotti lattiero-caseari.

Una dipendente ha raccontato del crollo emotivo di Antonietta Fenderico, che aveva confessato di partecipare a un meccanismo fraudolento istruito da un collega. Altri testimoni hanno parlato dello scambio di secchi di mozzarella tra il furgone dell’azienda e un’altra vettura, gestito da uno dei dipendenti coinvolti.

Secondo l’accusa, i tre dipendenti infedeli hanno sottratto una quantità significativa di mozzarella dalla ditta, rivendendola a piccoli esercizi commerciali senza emettere scontrini, causando un danno economico considerevole all’azienda. Il capo del gruppo, Francesco Di Santo, avrebbe intascato direttamente i proventi delle vendite illecite, mentre le altre due dipendenti gli avrebbero versato una percentuale sulla rivendita in nero.

La scoperta dell’infedeltà dei dipendenti è avvenuta grazie alla collaborazione di altri dipendenti fedeli, che hanno deciso di denunciare la situazione. L’azienda ha subito un danno economico di quasi mezzo milione di euro a causa delle azioni illegali dei dipendenti coinvolti.

Il processo è ancora in corso e si attendono ulteriori testimonianze e accertamenti da parte della difesa. L’azienda si è costituita parte civile per ottenere giustizia e riparazione per il danno subito a causa delle azioni dei dipendenti infedeli.

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