Le indagini condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria del comando provinciale di Salerno hanno portato alla luce una serie di reati finanziari e tributari commessi dal gruppo familiare Fabbrocino, proprietario delle società Fagel srl, Fratelli Fabbrocino e Gruppo Fabbrocino. I reati contestati includono scritture contabili inattendibili, mancato deposito di documenti, distrazione di beni societari e autoriciclaggio.

Il focus delle indagini è stato il fallimento della Fagel srl, società specializzata nella distribuzione di prodotti surgelati. Le autorità hanno ricostruito passo dopo passo le azioni illecite commesse dal fratello di Francescantonio Fabbrocino, già noto per reati finanziari e nipote del boss della camorra napoletana Mario, insieme alla sua famiglia.

Se Giovanni Fabbrocino e sua moglie Eleonora Di Flora sono attualmente solo indagati e soggetti a un sequestro preventivo di saldo attivo, il figlio Antonio è stato colpito da misure più severe. Il gip del tribunale di Salerno ha disposto il divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per un anno, inoltre ha contestato al 40enne i reati di autoriciclaggio, bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Le indagini hanno evidenziato il trasferimento del patrimonio immobiliare ed aziendale ad altre società riconducibili agli stessi indagati, causando il fallimento della Fagel. Anche la Fratelli Fabbrocino srl è stata coinvolta, con scritture contabili inattendibili, mancato deposito di documenti e distrazione di beni societari.

Antonio Fabbrocino, coinvolto in autoriciclaggio e altri reati, ha presentato appello contro le misure applicate. Le autorità continuano a investigare per portare alla luce tutte le azioni illecite commesse dal gruppo familiare Fabbrocino e assicurare che vengano perseguite le responsabilità penali.

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