Da settimanale “Epoca” del 7 novembre 1954, sono passati 70 anni da una terribile tragedia che ha colpito il nostro Capoluogo e parte della Costiera Amalfitana: un’alluvione devastante che ha portato morte e distruzione in una sola notte tra il 25 e il 26 ottobre 1954. L’area a nord del Golfo di Salerno è spesso interessata da abbondanti precipitazioni durante l’autunno e l’inverno, ma in quella tragica notte i cumulonembi si sono fermati sui monti della Costiera e dei colli salernitani, scaricando una quantità eccezionalmente elevata di pioggia.
I bacini idrografici dei torrenti Olivieri, Fusandola e Rafastia si sono riempiti rapidamente, generando colate di detriti e fango che hanno raggiunto le pianure e il mare, causando la morte di 318 persone e ferendone altre 250. Circa 10.000 persone sono rimaste senzatetto a causa di questa violenta alluvione. I giornali dell’epoca hanno dato ampio risalto all’evento, con numerose foto e articoli che raccontavano la tragedia.
Le immagini pubblicate dal giornale “Roma” mostrano la devastazione a Vietri e a Salerno, con auto inghiottite dalla mota e strade invase dal fango. Le foto del quotidiano “Il Mattino” mostrano la desolazione e le rovine causate dalla tragedia, con edifici scoperchiati e strade trasformate in fiumi di fango. Le testimonianze fotografiche documentano il lavoro incessante dei soccorritori e la devastazione causata dall’alluvione.
Purtroppo, nonostante la tragedia, pochi anni dopo sono stati costruiti edifici di grandi dimensioni in zone a rischio, dimostrando una totale indifferenza verso la pericolosità di queste aree. Ancora oggi, non sono stati effettuati interventi adeguati per stabilizzare il terreno e contenere detriti in caso di nuove alluvioni. Le foto e gli articoli sull’alluvione di Salerno potrebbero essere un punto di partenza per una riflessione seria sulla sicurezza del nostro territorio e sulle misure necessarie per prevenire futuri disastri.