Un duro colpo al traffico di droga nel sud Italia: i carabinieri di Salerno hanno smantellato un potente cartello con ramificazioni internazionali, paragonabile ai pericolosi gruppi criminali messicani. La famiglia Memoli era al centro di questa vasta operazione criminale, trasformando il porto di Salerno in una sorta di Sinaloa italiana, gestendo un fiorente traffico di stupefacenti.

Durante una serie di blitz simultanei, sono stati sequestrati oltre 650 chili di cocaina purissima, destinata a inondare i mercati illegali di Campania, Basilicata e Puglia. Ma non solo: sono stati scoperti anche ingenti quantitativi di hashish e marijuana, dimostrando la vastità delle attività criminali del gruppo.

L’organizzazione criminale, guidata da Tiziano e Carmine Memoli, aveva stretti legami con fornitori internazionali, importando la droga direttamente dai paesi produttori. Grazie a una fitta rete di collaboratori e a un’organizzazione logistica impeccabile, il cartello riusciva a far pervenire le sostanze stupefacenti in Italia eludendo i controlli delle autorità.

Le indagini hanno svelato un’organizzazione criminale spietata e ben strutturata, in grado di corrompere funzionari pubblici e infiltrarsi in settori strategici dell’economia. Il gruppo Memoli non si limitava al traffico di droga, ma controllava anche attività illecite collegate, come il riciclaggio di denaro sporco e il traffico di armi.

Sono stati emessi mandati di custodia cautelare in carcere per diversi indagati, tra cui Tiziano Memoli, Carmine Memoli e Gennaro Memoli. Altri sono agli arresti domiciliari. In totale, sono 23 gli indagati coinvolti in reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, come cocaina, marijuana e hashish, fino a diversi reati connessi all’importazione e alla cessione di droga.

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