Scandalo appalti a Caserta e San Nicola: nove provvedimenti cautelari eseguiti dai carabinieri

Un’operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta ha portato all’esecuzione di nove provvedimenti cautelari nei confronti di funzionari pubblici e imprenditori coinvolti in un presunto sistema di corruzione negli appalti pubblici a Caserta e San Nicola la Strada. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha scoperto un presunto “cartello” di imprenditori e dipendenti comunali che avrebbero manipolato le gare d’appalto per favorire un gruppo selezionato di ditte.

L’indagine, avviata mesi fa, ha rivelato un presunto meccanismo corruttivo che avrebbe garantito l’assegnazione degli appalti a un gruppo ristretto di imprese, violando i principi di trasparenza e legalità. Tra i nove indagati, figurano funzionari di rilievo come Franco Biondi, dirigente comunale di Caserta, e suo fratello Giulio, ex dirigente di San Nicola la Strada. Complessivamente, ventitré persone sono coinvolte nell’inchiesta e accusate di reati di corruzione e turbativa d’asta.

La Procura ha chiesto misure cautelari per tutti gli indagati, ma il Giudice per le indagini preliminari ha stabilito che solo quattordici di essi necessitavano di provvedimenti restrittivi. In una conferenza stampa tenutasi questa mattina, il Procuratore Bruni e il Comandante Provinciale dei Carabinieri hanno illustrato i dettagli dell’operazione. La lotta alla corruzione e alla malavita organizzata resta una priorità per le autorità competenti, che continuano a lavorare per garantire la legalità e la trasparenza negli appalti pubblici.

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