Napoli è stata teatro di un incubo senza fine per un padre e un figlio, vittime di un sequestro brutale ordito dal clan Contini, legato al boss Nicola Rullo. Dopo ore di torture in un covo nascosto, le vittime sono state liberate davanti all’ospedale, ferite ma miracolosamente vive.
La squadra mobile di Napoli ha arrestato cinque persone legate a questo sequestro, accusate di sequestro di persona, lesioni e estorsione. I sequestratori, armati di spranghe e mazze, hanno inflitto violenze inaudite alle loro vittime, per un debito di 360mila euro.
Il padre è stato testimone impotente delle sofferenze del figlio, trascinato in un girone dantesco di crudeltà. Dopo ore di agonia, le vittime sono state liberate, ma i segni delle torture erano evidenti. Gli indagati avrebbero picchiato il figlio con spranghe e mazze, minacciando il padre di gravi ripercussioni se non avesse pagato.
Le indagini hanno permesso di individuare il luogo del sequestro e di ricostruire gli eventi. Dopo essere stata tenuta prigioniera in una casa, la vittima è stata trasportata altrove e infine scaricata davanti all’ospedale. Le lesioni riportate sono state giudicate guaribili in 30 giorni, ma il trauma di quell’incubo resterà per sempre.