Un intricato sistema di frode fiscale è stato scoperto dalle autorità, coinvolgendo diversi individui e società. Oltre 45 milioni di euro sono stati evasi attraverso il meccanismo fraudolento messo in atto con l’aiuto di “prestanome” e società fantasma. Sei persone, tra cui Ermanno Siano, Alessandro Romano, Alfonso Oliva, Domenico Calabrese, Dario Alderisi e Antonio Siano, sono state chiamate a comparire davanti al giudice per l’udienza preliminare.

Le indagini condotte dagli agenti della guardia di finanza di Avellino e Solofra hanno permesso di scoprire che parte dei proventi illeciti era stata trasferita in paesi extracomunitari, in particolare in Cina. Grazie a bonifici effettuati a favore di società cinesi, ingenti somme di denaro sono state riciclate. Inoltre, il sistema fraudolento ha consentito agli indagati di evadere il fisco e ottenere profitti illeciti.

Le autorità hanno posto sotto sequestro ingenti somme di denaro e hanno individuato le società coinvolte nel sistema di frode. Attraverso l’analisi dei flussi finanziari e delle comunicazioni telematiche, è stato possibile ricostruire il passaggio di denaro tra le varie aziende coinvolte. Gli indagati sono accusati di riciclaggio di proventi illeciti e di utilizzare contratti fittizi per nascondere le attività illecite.

Secondo gli inquirenti, l’ideatore del sistema fraudolento sarebbe Ermanno Siano, amministratore di diverse società coinvolte nel meccanismo di frode fiscale. Le indagini hanno permesso di acquisire importanti elementi investigativi per individuare le responsabilità penali dei soggetti coinvolti. La celebrazione dell’udienza preliminare è prevista per il prossimo 14 gennaio davanti al tribunale di Avellino.

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