Il processo per Marco Belletta, medico del Pronto Soccorso dell’ospedale civile di Caserta, è iniziato. L’uomo è accusato di aver provocato la morte di Romano Piccolo, il papà del basket casertano, dopo il suo accesso al presidio ospedaliero il 31 ottobre 2020. Dinanzi al giudice monocratico Giuseppe Zullo sono stati ammessi i mezzi di prova e il giudice si è riservato sulla richiesta del difensore delle parti civili, rappresentate dall’avvocato Alberto Coppo, per l’ammissione dell’azienda ospedaliera casertana come responsabile civile. Si tornerà in aula agli inizi di dicembre.
Secondo quanto ricostruito dal sostituto procuratore Gerardina Cozzolino, il medico era di turno quando Piccolo si presentò al pronto soccorso con una frattura all’osso del bacino sinistro e non gli fu fatto un esame ecografico ad addome e pelvi, come prescritto dalla Procura e dal consulente ortopedico di turno. Questo esame avrebbe dovuto escludere o confermare la presenza di una emorragia in atto a causa della frattura. Inoltre, il medico non monitorò adeguatamente i valori emoglobinici e i parametri vitali del paziente.
Il dirigente non registrò la progressiva perdita di coscienza e la presenza di ematuria, segnali di un processo di anemizzazione in atto. Piccolo morì a causa di uno ‘shock ipovolemico da massiva emorragia’ dovuto alla frattura post traumatica. La Procura ritiene che l’omissione del medico abbia contribuito alla morte del paziente.
Il sostituto procuratore ha richiesto il rinvio a giudizio per Belletta, accettato dal gup Daniela Vecchiarelli, sottolineando che il medico aveva la responsabilità di fare gli accertamenti prescritti con urgenza.