Il processo di secondo grado per il disastro dell’ex Isochimica riprenderà domani mattina davanti ai giudici della Prima Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli. Dopo i ricorsi presentati sia dalla Procura che dalle difese contro il verdetto di primo grado, il collegio presieduto dal giudice Sonia Matarazzo si prepara ad affrontare due importanti questioni in aula.
La prima riguarda la richiesta di rinnovazione del dibattimento avanzata dalle difese di Izzo e De Luca. Si chiede una perizia aggiuntiva che possa determinare il nesso causale tra le lavorazioni di amianto e le patologie contratte dai lavoratori. La seconda questione è quella proposta da Rete Ferroviaria Italiana, che riguarda il capo B della contestazione relativo ai vertici e ai dirigenti della fabbrica.
Durante l’udienza di domani mattina, si discuterà anche della richiesta di sospensiva della provvisionale alle vittime da parte di Rete Ferroviaria Italia, già avanzata dopo la sentenza di primo grado. I giudici dovranno prendere una decisione su entrambe le questioni, e è molto probabile che venga stabilito un calendario delle prossime udienze.
Nel corso delle eccezioni preliminari discusse davanti alla Corte di Appello di Napoli, era stata esclusa la presenza delle numerose vittime di lesioni da amianto, le quali potranno procedere solo in sede civile. Questo fatto era stato sollevato dall’avvocato di parte civile Brigida Cesta, e condiviso da altre parti civili.
Le difese di Izzo e De Luca hanno sostenuto che, anche alla luce della Cartabia, è ridotta la possibilità di eccepire la questione senza un’impugnazione. Questa tesi, sostenuta dall’avvocato Alberico Villani, è stata accolta dai giudici di secondo grado dopo una camera di consiglio. L’eccezione proposta dalla parte civile è stata infatti rigettata.