Napoli – La Guardia di Finanza ha scoperto una maxi truffa legata ai crediti d’imposta, con un sequestro di 31 milioni di euro. Si tratta di crediti destinati alle imprese che investono nel Mezzogiorno, ma che in realtà non sono mai stati effettuati. Grazie a un’attività di indagine dettagliata, sono state individuate 50 persone giuridiche che avevano dichiarato investimenti milionari nel Sud Italia, ma che si sono rivelati falsi.
Alcuni soggetti hanno addirittura simulato l’acquisto di sofisticati software da una società londinese, inserendo dati falsi per importi superiori al milione di euro. Grazie all’analisi dei dati, è stato possibile individuare l’amministratore della società estera, che si è rivelato essere un soggetto di origine campana irraggiungibile.
Le indagini hanno anche rivelato che alcune società avevano utilizzato operazioni straordinarie, come le cessioni di ramo d’azienda, per ottenere illegalmente il profitto. Grazie all’esame di atti notarili, è stato possibile accertare che le cessioni venivano effettuate per importi nettamente inferiori al valore nominale del credito, confermando la provenienza illecita dei fondi.
Al termine delle investigazioni, sono state iscritte nel registro degli indagati 44 persone fisiche, residenti in diverse regioni italiane, per i reati di truffa e reimpiego di proventi illeciti. La Procura della Repubblica ha disposto il sequestro delle risorse creditizie individuate, per evitare che venissero utilizzate in compensazione.
Questa misura cautelare fa seguito ad altri provvedimenti simili, che hanno permesso di evitare la circolazione di crediti di imposta falsi per un valore complessivo di oltre un miliardo e settecento milioni di euro, che avrebbero arrecato un danno significativo alle casse dello Stato.