Un imprenditore cavese finisce agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta e reati tributari. L’uomo, noto nel settore dell’abbigliamento di alta classe, è stato colpito da un blitz della Guardia di Finanza che ha portato alla luce un mondo parallelo fatto di bilanci falsi e manovre illecite.

Il negozio di abiti, una volta simbolo di moda e successo, è ora un luogo desolato, dove i manichini sembrano aspettare invano nuovi abiti e le pareti riflettono solo tristezza. Anche un bar-ristorante in Sardegna è coinvolto nella vicenda, con l’ombra del debito che si insinua tra i profumi del caffè e il sapore dei piatti.

Le accuse di bancarotta fraudolenta sono come un filo nero che attraversa tutta la storia dell’imprenditore, intrecciandosi con i ricordi di un passato di successo. Ma c’è qualcosa di più dietro a questa vicenda, una sensazione di magia nera e incantesimi andati storti.

Le indagini proseguono per fare luce su tutte le manovre illecite messe in atto dall’imprenditore per occultare il proprio patrimonio e danneggiare i creditori. Resta da vedere quale sarà l’epilogo di questa storia che ha scosso la tranquilla città di Cava de’ Tirreni.

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