Il Museo Archeologico dell’Antica Capua a Santa Maria Capua Vetere ha inaugurato una nuova mostra intitolata “La Memoria restituita. Mostra di reperti sequestrati”, che espone reperti archeologici provenienti da scavi clandestini effettuati nel Casertano, nel Beneventano e nel Salernitano e recuperati dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli.

L’esposizione, organizzata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere in collaborazione con il comando carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e la Soprintendenza Archeologica Belle Arti delle province di Caserta e Benevento, rimarrà aperta al pubblico fino al 15 gennaio. Tra i reperti esposti ci sono migliaia di monete antiche risalenti dal VI a.C. all’VIII secolo d.C., rinvenute e sequestrate soprattutto in Svizzera grazie a una perquisizione eseguita in seguito a una rogatoria internazionale presso una nota casa d’aste.

L’attività di indagine dei carabinieri, denominata “Antica Cales”, ha portato al sequestro di prezioso vasellame archeologico considerato raro e di alta qualità dagli esperti della Soprintendenza. Numerose persone sono state indagate, tra tombaroli e ricettatori di reperti archeologici. Durante l’indagine, è stata fondamentale la collaborazione delle autorità giudiziarie di Belgio e Olanda, coinvolte attraverso l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale.

Questa mostra rappresenta un importante passo nella tutela del patrimonio culturale e nell’opera di contrasto al traffico illecito di reperti archeologici, dimostrando l’impegno delle istituzioni nel preservare la memoria storica e artistica delle nostre terre.

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