Una storia di anoressia che ha sconvolto una giovane atleta di Portici e che ha portato alla squalifica temporanea di un’allenatrice locale sta attirando l’attenzione delle forze dell’ordine del territorio. La testimonianza del padre della vittima racconta di come la situazione sia peggiorata nel corso del tempo, fino a quando la giovane è stata diagnosticata con anoressia nervosa.
Il padre, Ciro, racconta di come la figlia abbia iniziato a perdere peso e a mostrare segni di malessere, nonostante l’allenatrice cercasse di convincere la ragazza a non parlare dei farmaci che le stava dando. Grazie alle chat di Whatsapp, il padre ha scoperto che la figlia aveva assunto delle pillole senza che lui ne fosse a conoscenza.
Dopo aver denunciato l’accaduto, l’allenatrice è stata sospesa per tre mesi e multata, mentre l’associazione sportiva a cui apparteneva è stata sanzionata. Nonostante la squalifica, il padre è preoccupato che l’allenatrice possa continuare a esercitare e a mettere a rischio altre atlete.
La vicenda è stata portata anche all’attenzione dei carabinieri, che stanno indagando sull’accaduto. Nel frattempo, la figlia di Ciro ha ripreso a praticare atletica con una diversa struttura sportiva.
Questa storia di anoressia ha messo in luce un problema grave all’interno del mondo dello sport e ha spinto il padre della vittima a sensibilizzare le persone su questo tema. È importante restare vigili e aprire gli occhi di fronte a situazioni simili, per proteggere la salute e l’integrità delle giovani atlete.