Emergono nuovi dettagli sulla tragedia avvenuta ad Ercolano che ha visto coinvolte le due sorelle gemelle, Aurora e Sara, decedute a causa dell’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio. Secondo quanto riferito dalla sorella maggiore delle vittime, le gemelle lavoravano da diversi mesi con i botti, prima in casa e poi nella fabbrica dove si è verificata la tragedia.
La donna ha rivelato al quotidiano Il Mattino che le sorelle erano ragazze solari, allegre e ingenuamente generose. Vivevano con la madre a Marigliano e lavoravano in vari settori per contribuire alle spese familiari. Tuttavia, un uomo misterioso entrò nella loro vita e le condusse alla morte. L’uomo in questione sarebbe il proprietario dello stabile esploso, con il quale le gemelle avrebbero instaurato un rapporto tramite la madre.
Attualmente, l’uomo è stato identificato e indagato per omicidio plurimo e disastro colposo. La sorella delle vittime ha raccontato che il responsabile avrebbe manipolato la madre delle gemelle, portando materiale per i fuochi a casa e convincendo le ragazze a lavorarci. Nonostante i tentativi della sorella maggiore di mettere in guardia le gemelle, queste si sono sacrificate per aiutare la famiglia.
La testimonianza della donna rivela una situazione di manipolazione e sfruttamento, con la madre che ancora difende l’uomo responsabile. La tragedia ha colpito profondamente la famiglia, che si trova ora distrutta e in lutto per la perdita delle gemelle e di un giovane padre, Samuel Tafciu. La suocera di quest’ultimo ha dichiarato che si trattava del suo primo giorno di lavoro.
La vicenda si è rivelata un atto criminale che ha approfittato della vulnerabilità di una famiglia, lasciando dietro di sé dolore e rabbia. Le vittime sono state sacrificate in nome di un profitto meschino, lasciando famiglie distrutte e una comunità in lutto. La verità su quanto accaduto dovrà emergere per fare giustizia e impedire che simili tragedie si ripetano in futuro.