Una tragedia che ha scosso la comunità di Battipaglia ha finalmente trovato una sorta di giustizia. La donna di 47 anni alla guida del Suv che ha travolto e ucciso Maria Rosaria Santese è stata condannata a un anno di pena sospesa. La sentenza è stata emessa ieri dal giudice monocratico della Prima sezione penale del Tribunale di Salerno, che ha ritenuto l’investitrice colpevole di omicidio stradale.

La giovane Maria Rosaria, figlia di Renato, un noto imprenditore della zona, perse la vita mentre si trovava in sella alla sua Vespa lungo via Cupa Filette nel maggio del 2017. La notizia ha destato grande commozione e indignazione nella comunità locale, e ora la condanna della responsabile dell’incidente porta un po’ di sollievo alla famiglia della vittima.

Oltre alla pena sospesa, la donna è stata condannata a versare una maxi-provvisionale di 185mila euro in favore dei genitori di Maria Rosaria e delle sue sorelle, oltre al pagamento delle spese legali. È un piccolo gesto di riparazione per una perdita così grande e irreparabile.

Questa sentenza non riporterà in vita Maria Rosaria, ma almeno giustizia è stata fatta. Ora la famiglia e la comunità possono iniziare il difficile processo di elaborazione del lutto, con la consapevolezza che il colpevole è stato ritenuto responsabile per la sua azione. Speriamo che tragedie come questa possano essere evitate in futuro, e che la giustizia continui a fare il suo corso per garantire la sicurezza di tutti i cittadini sulle strade.

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