Eugenio D’Atri è diventato il fulcro dell’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo. Durante le udienze al Riesame, il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, ha ribadito con forza e precisione che il suo ufficio ha condotto approfondite indagini sull’argomento. D’Atri, un boss di Somma Vesuviana, ha condiviso il carcere con Romolo Ridosso, il quale ha fatto alcune rivelazioni agli inquirenti nel 2022. Secondo le dichiarazioni, il tenente colonnello Cagnazzo avrebbe dirottato le indagini su Bruno Humberto Damiano senza motivo apparente. D’Atri non ha fornito dettagli precisi su questa scelta, ma la procura ritiene che ci sia stato un coinvolgimento preordinato. Durante le udienze, gli avvocati della difesa hanno messo in discussione la credibilità di D’Atri e Ridosso. Il verdetto è atteso per venerdì. La procura ha confermato la solidità delle indagini ma spetta ai giudici del Riesame decidere se revocare l’arresto in carcere. La posizione di Fabio Cagnazzo è stata discussa lunedì. Le dichiarazioni di D’Atri nel 2022 hanno riaperto l’indagine su di lui, nonostante fosse stato archiviato tre volte in passato. D’Atri ha rivelato che Cagnazzo e altri carabinieri hanno organizzato l’omicidio con grande professionalità. Le telecamere e i timori di Ridosso sono al centro dell’inchiesta e coinvolgono anche Cipriano.