La lotta allo streaming illegale è diventata una priorità per le autorità italiane, come dimostrato dai recenti blitz in tutta Italia. La polizia postale ha eseguito 89 perquisizioni in 15 regioni italiane e 14 all’estero, coinvolgendo 102 persone. Le città coinvolte includono Catania, Napoli, Bari, Palermo, Roma, Milano e molte altre.
L’operazione, denominata ‘Taken down’, ha portato al sequestro di oltre 2.500 canali illegali e server che gestivano la maggior parte dei segnali illeciti in Europa, generando un giro di affari illegale di oltre 250 milioni di euro al mese. Le autorità internazionali, come Eurojust ed Europol, hanno coordinato l’operazione, che ha portato al smantellamento di una vasta infrastruttura informatica che serviva illegalmente oltre 22 milioni di utenti finali.
Le indagini hanno rivelato che venivano illegalmente captati e rivenduti i palinsesti live ed i contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle più note piattaforme televisive nazionali ed internazionali. Gli indagati avrebbero fatto uso di applicazioni di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi per eludere gli accertamenti.
Durante le perquisizioni sono state sequestrate criptovalute per oltre 1.650.000 euro e denaro contante per oltre 40.000 euro. La polizia postale ha individuato sedi estere in Romania e ad Hong Kong, dove sono stati rintracciati 9 server attraverso i quali veniva diffuso il segnale audiovisivo pirata in tutta Europa.
L’operazione ‘Taken down’ ha dimostrato il impegno delle autorità nel contrastare il fenomeno dello streaming illegale e proteggere i diritti delle piattaforme televisive e delle aziende che gestiscono Pay Tv. La collaborazione internazionale e l’utilizzo di tecnologie avanzate hanno permesso di smantellare una rete criminale transnazionale che causava danni economici significativi.