Bande, alleanze e segni di affiliazione: le violenze tra giovanissimi a Pozzuoli
Le tensioni tra i giovani dei quartieri di Monterusciello e Toiano a Pozzuoli sono esplose il sabato sera nelle piazze della città, mostrando segni di affiliazione e appartenenza a bande rivali. Da una parte i ragazzi della baby gang di Monterusciello, che si identificano con il numero 17, associato al boss napoletano della paranza dei bambini Emanuele Sibillo; dall’altra i coetanei del Rione Toiano, uniti sotto il numero 22, simbolo di “o pazzo” nella tradizione napoletana e soprannome di uno dei killer dei clan Longobardi e Beneduce.
La rivalità tra i due gruppi ha portato a scontri violenti il 5 ottobre scorso, prima in piazza Aldo Moro ad Arco Felice e poi a “Piazza a mare”, dove si è verificata una caccia all’uomo per vendicare aggressioni precedenti. Le violenze sono state registrate dalle telecamere di videosorveglianza dei locali della zona, consentendo alle autorità di identificare i responsabili.
Tre giovani tra i 16 e i 19 anni sono stati individuati e colpiti da divieti di accesso alle aree urbane per uno o due anni. Il Questore di Napoli ha emesso i divieti dopo un’indagine che ha coinvolto il commissariato di Pozzuoli, che ha incrociato volti, video e testimonianze per ricostruire gli eventi e le identità dei protagonisti.
Tra i giovani coinvolti c’è anche un parente di un capoclan dell’area flegrea, il più giovane della banda fermato prima di partecipare a una spedizione punitiva. I video mostrano la “banda del 17” in azione, con caschi e mazze, mentre si dirigono verso Piazza a mare su scooter. Un minore è stato aggredito per errore quella sera, ma l’intervento di un poliziotto libero dal servizio ha evitato una rissa.
Le autorità stanno prendendo misure per contrastare la violenza giovanile e proteggere la sicurezza pubblica a Pozzuoli, cercando di prevenire nuovi episodi di violenza tra bande rivali.