Napoli è stata per trent’anni il centro delle attività criminali del narcotrafficante Raffaele Imperiale, un uomo che ha dominato il traffico di cocaina tra l’Europa e il Sudamerica. La sua vita è stata segnata da affari illeciti, alleanze con pericolosi trafficanti e tradimenti che lo hanno portato a collaborare con la Giustizia. Imperiale ha gestito una vasta rete di traffico di droga del valore di 23 miliardi di dollari, ha avuto legami con le Farc boliviane e ha causato la faida di Scampia in Campania.
Daniela De Crescenzo, ex cronista del Mattino, ha raccontato la storia di Imperiale e dei suoi loschi affari in diversi libri, tra cui “O Cecato, la vera storia di uno spietato killer Giuseppe Setola” e “Così vi ho avvelenato”. Tommaso Montanino, ispettore della Guardia di Finanza, ha condotto indagini che hanno portato alla cattura di Imperiale e al suo coinvolgimento in attività criminali su scala internazionale.
Imperiale ha cercato di ottenere sconti di pena consegnando quadri di Van Gogh e un’isola a Dubai alle autorità, ma alla fine ha deciso di collaborare con la Giustizia e tradire i suoi ex soci. La sua storia è un esempio di come la criminalità organizzata possa infiltrarsi anche nei settori più inaspettati, come l’economia legale. Napoli, con la sua storia di traffico di droga e violenza, rimane un simbolo della lotta contro il crimine e la corruzione.