Una vasta inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli Nord ha coinvolto una trentina di residenti in provincia di Caserta, titolari di ditte individuali o amministratori di società, in un sistema fraudolento basato sulla trasmissione di false attestazioni per ottenere crediti fiscali. Le indagini hanno portato a notifiche e sequestri per un valore complessivo di oltre 117 milioni di euro, riconducibili a ben 800 società coinvolte nel cosiddetto “Super Ace”. Questa misura, pensata per favorire la patrimonializzazione delle imprese italiane, è stata sfruttata indebitamente da numerose aziende per ottenere fondi pubblici.

Le accuse principali riguardano truffa aggravata ai danni dello Stato, con l’utilizzo di dati falsi per ottenere vantaggi economici. I sequestri hanno interessato non solo i crediti delle società coinvolte, ma anche quelli già ceduti a terzi, per interrompere la catena di cessioni e garantire la tutela delle risorse pubbliche. Questa frode si inserisce in un contesto più ampio di illeciti legati alle agevolazioni fiscali, con un totale di 1,6 miliardi di euro sequestrati dalla Procura di Napoli Nord e dalla Guardia di Finanza nel settore delle ristrutturazioni edilizie e dei bonus fiscali.

Gli indagati in provincia di Caserta, tra cui Nicola D’Andrea, Antonio Cervo, Rosa Bernardo e molti altri, sono tutti considerati innocenti fino a sentenza definitiva. La lotta contro le frodi fiscali e le truffe ai danni dello Stato rimane prioritaria per le autorità competenti, al fine di garantire la trasparenza e la legalità nel mondo imprenditoriale.

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