La sera del 23 dicembre 2021, Antonio Morione, un commerciante di 41 anni, è stato ucciso durante una rapina alla pescheria di Boscoreale. La tragica vicenda è emersa dai racconti dei testimoni presenti sul luogo del crimine. La cognata della vittima ha ricostruito i momenti della prima rapina, durante la quale il rapinatore ha minacciato di uccidere Antonio se non avesse trovato i soldi. Dopo aver sparato un colpo in direzione del commerciante, i rapinatori sono fuggiti in auto.
Anche Giovanni Morione, titolare di un’altra pescheria a Boscoreale, ha raccontato di aver tentato di fermare i malviventi, ma è stato minacciato e costretto a desistere. Durante l’udienza davanti alla Corte d’Assise di Napoli, un ex dipendente della pescheria ha confermato di aver sentito uno dei rapinatori chiamare “Giuseppe” e ordinare di sparare prima di fuggire.
Attualmente, quattro persone sono a processo per l’omicidio di Antonio Morione: Luigi Di Napoli, Giuseppe Vangone (considerato l’esecutore materiale del delitto), Francesco Acunzo e Angelo Palumbo. La Fondazione Polis si è costituita parte civile nel processo, mentre i familiari della vittima hanno deciso di non chiedere i danni. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Salvatore Barbuto, Antonio De Martino, Luigi Amoruso, Giuseppe Ricciulli e Nicola Quatrano. La vicenda continua a suscitare interrogativi e ad alimentare il mistero intorno alla morte di Antonio Morione, ucciso come un vero e proprio boss.