Una donna di 45 anni, residente a Benevento, è stata assolta dall’accusa di truffa dopo essere stata accusata di aver ingannato due persone e di essersi appropriata indebitamente di un cellulare, per un valore complessivo di oltre 5mila euro. Il giudice Telaro ha stabilito che il fatto non sussiste, mettendo così fine al processo che si è svolto a Carife, in provincia di Avellino, e che riguardava fatti avvenuti nel 2020.

Secondo l’accusa, la donna avrebbe approfittato dell’amicizia con una delle vittime per indurla a consegnarle una somma di denaro di 3500 euro, promettendo di risolvere una controversia legale con il suo ex marito. Si sarebbe spacciata anche per un’appartenente ai servizi segreti, affermando di poter far sparire le prove contro la vittima grazie alle sue conoscenze importanti.

In un secondo momento, la donna avrebbe truffato un uomo di 60 anni, convincendolo a darle 1700 euro per risolvere i suoi problemi legali legati a una divisione ereditaria. Sempre fingendosi parte dei servizi segreti, avrebbe inventato storie su un presunto responsabile di registrazioni compromettenti contro la vittima.

Nonostante le accuse, l’avvocato difensore ha dimostrato che il tutto non era altro che pura fantasia, portando alla conclusione che il fatto non sussiste. Così la donna è stata assolta da tutte le accuse e può tornare alla sua vita quotidiana senza alcuna macchia sulla sua reputazione.

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