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La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha concluso le proprio indagini su un presunto caso di corruzione legato agli appalti per la cura del verde pubblico nei comuni di Caserta e San Nicola la Strada. Tra le 22 persone coinvolte figurano dirigenti comunali, imprenditori e funzionari pubblici, tra cui Franco Biondi e suo fratello Giulio, ritenuti i leader dell’associazione criminale. L’inchiesta, avviata nel 2020, ipotizza i reati di associazione a delinquere e turbativa d’asta.

Dopo l’annullamento delle misure cautelari da parte del tribunale del Riesame, tutti gli indagati sono attualmente liberi e avranno venti giorni per presentare le proprie memorie difensive prima della richiesta di rinvio a giudizio o archiviazione. Secondo l’accusa, un gruppo di aziende avrebbe pilotato le gare d’appalto attraverso falsi e turbative, con il coinvolgimento di funzionari pubblici. Il sistema ipotizzato avrebbe riguardato appalti per un valore complessivo di circa 500mila euro, assegnati tra il 2020 e il 2021.

Si tratta di un caso grave che mette in luce il fenomeno della corruzione nel settore degli appalti pubblici, con conseguenze negative per la trasparenza e l’efficienza dell’amministrazione. È importante che la giustizia faccia il suo corso e che vengano individuati e puniti i responsabili di tali illeciti, per garantire la legalità e la correttezza nel settore degli appalti pubblici.

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