Oltre mille aziende della provincia di Avellino potenzialmente collegate alla criminalità organizzata

Un recente studio condotto dalla Cgia di Mestre ha rivelato che in provincia di Avellino potrebbero esserci oltre mille aziende che sono potenzialmente controllate o collegate alle organizzazioni criminali. Questo posiziona l’Irpinia al 33esimo posto su 105 province prese in esame a livello nazionale. Secondo il dossier dell’associazione, su un totale di 36.539 imprese presenti nella provincia, ben 1.011 potrebbero essere legate alla criminalità organizzata, con una percentuale che oscilla tra il 2% e il 3%.

Il dato preoccupante riguardante la presenza di imprese vicine alla criminalità non riguarda solo Avellino, ma coinvolge l’intero territorio italiano. Infatti, secondo i dati dell’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) della Banca d’Italia, sono ben 150.000 le imprese nel nostro Paese che potrebbero essere controllate o collegate a organizzazioni criminali di stampo mafioso. Grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni, è stato possibile individuare queste realtà imprenditoriali a rischio.

In Campania, oltre all’Irpinia, altre tre province si collocano nella top ten nazionale per il numero di imprese potenzialmente connesse alla criminalità organizzata. Napoli è al primo posto con 18.430 aziende, seguita da Terra di Lavoro e Salerno. Il Sannio, invece, si posiziona alla 44esima casella con 807 aziende a rischio.

L’analisi condotta dalla Cgia di Mestre ha evidenziato anche un aumento delle denunce per estorsioni ai danni delle imprese. Se a livello nazionale il fenomeno è in crescita, in provincia di Avellino si è registrata una crescita quasi impercettibile rispetto al decennio precedente. Tuttavia, è importante monitorare attentamente la situazione e adottare misure preventive per contrastare il dilagare della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale della provincia.

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