La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza confermando la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione per Maurizio Coppola, un 45enne di Casoria. L’uomo è stato accusato di tentate rapine e tentato omicidio, facendo parte di una banda che aveva preso di mira filiali di banche a Santa Maria Capua Vetere. La complicità di una guardia giurata aveva agevolato i piani criminali del gruppo.
Coppola faceva parte di un’organizzazione criminale insieme ad altri membri, tra cui il presunto capo Vincenzo Esposito. La banda aveva pianificato attentamente i colpi ai due istituti di credito, ma i piani erano falliti a causa di imprevisti. Durante la fuga, i rapinatori avevano anche tentato di investire una pattuglia dei carabinieri, ma i militari erano riusciti a evitare il peggio grazie alla loro prontezza.
Dopo che la Corte d’Appello di Napoli aveva confermato la responsabilità di Coppola per i reati contestati, riducendo la pena a sei anni e otto mesi, l’imputato aveva presentato ricorso in Cassazione. Tuttavia, il ricorso è stato respinto e la Cassazione ha confermato la condanna, sostenendo che Coppola era pienamente coinvolto nelle attività criminali dell’organizzazione.
La sentenza ha evidenziato che Coppola aveva collaborato strettamente con il capo dell’organizzazione criminale e che aveva partecipato attivamente alla pianificazione delle rapine. Nonostante il fallimento di uno dei colpi a causa di un errore della banda, la Cassazione ha sottolineato che Coppola non era un semplice partecipante occasionale, ma parte integrante del piano criminoso.
Questa decisione segna l’epilogo giudiziario per Coppola e conferma la sua responsabilità nei confronti dei reati contestati. La sentenza della Cassazione mette fine a una lunga vicenda giudiziaria, che ha visto coinvolto l’uomo di Casoria in attività criminali gravi.