Nel carcere di Ariano Irpino, situato in provincia di Avellino, si è verificato un tentativo di introduzione non autorizzata di un router e uno smartphone, destinati a due detenuti. L’informazione arriva dalla segretaria regionale del Sappe, Tiziana Guacci.

L’operazione di sequestro è stata effettuata dal personale femminile della Polizia penitenziaria nel settore colloqui. Il router è stato rinvenuto nascosto dalla moglie di un detenuto, addosso al figlio. Parallelamente, un telefono cellulare è stato trovato nei calzini di un’altra donna, anch’essa moglie di un detenuto.

Grazie all’intervento delle forze dell’ordine penitenziarie, entrambi i dispositivi sono stati confiscati prima di raggiungere i destinatari previsti. L’azione ha sventato con successo il tentativo di comunicazioni illecite all’interno dell’istituto di detenzione.

Questo episodio mette in luce la costante vigilanza e il lavoro svolto dalle autorità per contrastare il traffico di dispositivi non autorizzati all’interno delle carceri. La sicurezza e il controllo sono elementi fondamentali per garantire la corretta gestione e la disciplina all’interno delle strutture penitenziarie.

È importante che episodi come questo vengano resi noti al pubblico per sensibilizzare sull’importanza del rispetto delle regole e delle normative in ambito carcerario. La collaborazione tra le autorità e il personale penitenziario è essenziale per prevenire situazioni di pericolo e garantire la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti.

In conclusione, l’efficace intervento delle forze dell’ordine ha permesso di contrastare con successo un tentativo di introduzione di dispositivi non autorizzati all’interno del carcere di Ariano Irpino, garantendo così la sicurezza e l’ordine all’interno della struttura penitenziaria.

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