La situazione lungo la SP1 a Ravello, dove i terreni privati sono diventati ricettacolo di rifiuti speciali e materiali pericolosi, rappresenta un grave problema ambientale e sanitario.

Il Comune di Ravello è stato chiamato in causa dai Carabinieri a seguito di una segnalazione riportata dal quotidiano “Il Mattino” il 15 dicembre. L’intervento richiesto prevede la verifica della presenza e natura dei rifiuti abbandonati, in particolare di quelli pericolosi come tamponi e provette Covid scaduti e materiali in fibrocemento contenenti amianto.

Nell’area sono stati individuati anche elettrodomestici, materassi, lavabi e calcinacci, copertoni d’auto, guaine d’asfalto e persino una carcassa di automobile. L’accumulo di rifiuti non solo deturpa l’area, ma costituisce una grave minaccia per la salute umana e animale, oltre che per l’ambiente.

In particolare, la presenza di materiali in fibrocemento contenenti amianto rappresenta un pericolo maggiore, poiché rilasciano fibre cancerogene se danneggiati o deteriorati, contaminando aria, suolo e falde acquifere. È quindi indispensabile un intervento urgente e specializzato per la bonifica dell’area.

Le azioni necessarie comprendono ispezioni e campionamenti da parte di personale qualificato, l’intervento di aziende specializzate nella rimozione dei rifiuti pericolosi, con particolare attenzione alla gestione dell’amianto, e l’identificazione dei responsabili per l’applicazione di sanzioni amministrative e azioni legali.

La situazione descritta richiede un intervento immediato e coordinato tra Comune, forze dell’ordine e autorità sanitarie per ripristinare la sicurezza ambientale dell’area. La tutela della salute pubblica e della biodiversità deve essere una priorità assoluta.

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