La recente vicenda del tesseramento al Partito Democratico di una persona mentre era in coma ha suscitato molte polemiche e interrogativi sulla gestione delle iscrizioni al partito nel comune di San Martino Valle Caudina, in provincia di Avellino.
Il protagonista di questa vicenda è Giovanni Mista, che è stato iscritto al PD nonostante fosse in ospedale in coma a causa di un attacco cerebrale. La moglie ha denunciato l’accaduto, sostenendo che qualcuno avesse utilizzato i dati del marito per iscriverlo senza il suo consenso. Inoltre, ha rivelato che non sarebbe la prima volta che il nome del marito viene utilizzato impropriamente e che altre persone sarebbero state iscritte al partito senza il loro consenso.
La risposta del PD è stata quella di attribuire l’accaduto a un refuso, sostenendo che il nome di Giovanni Mista sia stato inserito per errore nell’elenco degli iscritti. Tuttavia, la segreteria ha precisato che la sua iscrizione è valida solo fino al 31 dicembre 2022 e che non risultano adesioni per il 2023 o il 2024. Per garantire trasparenza, è stata attivata una commissione per verificare l’accaduto.
Il commissario del PD in Campania ha condannato l’accaduto definendolo una “vergogna” e ha promesso provvedimenti contro i responsabili di eventuali irregolarità. Ha sottolineato l’impegno del partito contro abusi di questo tipo e ha espresso solidarietà alla famiglia di Mista.
La moglie di Mista ha respinto le spiegazioni del PD, dichiarando di sentirsi usata e invasa nella sua sfera privata. Ha inoltre evidenziato che casi simili sarebbero avvenuti anche ad altre persone del comune.
Questa vicenda ha messo in luce i rischi legati alla gestione del tesseramento nei partiti e alla raccolta dei dati personali. È importante che vengano adottate misure chiare e trasparenti per garantire la credibilità delle istituzioni partitiche e ristabilire la fiducia dei cittadini nella politica locale.