L’operazione di polizia che ha portato alla luce un sistema di frodi assicurative del valore di 4 milioni di euro ha svelato dettagli sconcertanti sull’ingegno e la disperazione dell’associazione criminale coinvolta. In particolare, è emerso che un tossicodipendente è stato sfruttato per simulare incidenti stradali in cambio di droga e denaro.
L’indagine, durata cinque anni e partita nel 2019, ha rivelato un intricato sistema di frodi che coinvolgeva medici, avvocati e “procacciatori”, tutti complici nell’inganno delle compagnie assicurative. Il tossicodipendente, con documenti falsi, si recava in diverse strutture sanitarie per attestare falsamente lesioni da incidenti stradali, mettendo a rischio l’intera operazione criminale.
Le intercettazioni telefoniche hanno svelato ulteriori dettagli sul modo di agire del gruppo, con conversazioni che evidenziavano la scelta degli ospedali e la necessità di creare storie credibili sul luogo degli incidenti simulati. Inoltre, il tossicodipendente forniva false generalità al personale sanitario, aggravando la sua posizione legale.
Un episodio emblematico è stato il fermo della Polizia Stradale di Cassino nel 2019, durante il quale al tossicodipendente e ai suoi complici sono stati trovati documenti falsi, confermando l’elaborato sistema di frodi messo in atto dall’organizzazione criminale.
Questa vicenda, che ha coinvolto oltre 500 indagati, evidenzia non solo la complessità dell’associazione criminale, ma anche la sua capacità di sfruttare le persone vulnerabili per alimentare un business illegale e senza scrupoli.