Un grave episodio di corruzione è stato scoperto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove un assistente capo della Polizia penitenziaria è stato arrestato con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti destinate ai detenuti. L’uomo, di 52 anni, è stato trovato in possesso di un chilogrammo di hashish e altri tre chilogrammi sono stati rinvenuti durante una perquisizione nella sua automobile.
I sindacati hanno condannato fermamente il comportamento dell’assistente infedele, sottolineando però l’impegno e la professionalità della maggior parte del personale penitenziario. In particolare, hanno elogiato il lavoro svolto dagli agenti di Santa Maria Capua Vetere, che operano in condizioni difficili garantendo l’ordine e la sicurezza all’interno dell’istituto.
L’agente arrestato è stato condotto presso il carcere militare della stessa città, mentre le indagini sono ancora in corso per individuare eventuali complici e scoprire come la droga veniva introdotta all’interno del penitenziario.
Questo episodio mette in evidenza la necessità di vigilare costantemente sulla correttezza e l’etica del personale penitenziario, che ha il compito importante di garantire la sicurezza e il rispetto delle regole all’interno delle carceri. Sono necessarie misure rigorose per prevenire e contrastare episodi di illegalità e corruzione, al fine di preservare l’integrità e la credibilità delle istituzioni penitenziarie.