Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso una sentenza storica che impone alla Libra Editrice un risarcimento di 100.000 euro alla famiglia di don Peppe Diana, il prete anticamorra assassinato nel 1994. Dopo oltre due decenni di attesa, la giustizia è finalmente stata fatta nei confronti della diffamazione subita dal sacerdote. L’articolo incriminato, pubblicato nel 2003, accusava don Diana di essere coinvolto con la camorra e di essere custode delle armi del clan casalese.
La famiglia di don Peppe ha combattuto una lunga battaglia legale per difendere la memoria del loro caro, che ha sempre lottato contro la criminalità organizzata. Questa sentenza rappresenta un importante passo nella riabilitazione della figura di don Diana, che è stato oggetto di una campagna diffamatoria orchestrata per danneggiarne l’immagine. La condanna della giornalista autrice dell’articolo dimostra che la verità alla fine ha prevalso.
Don Peppe Diana è ricordato per la sua coraggiosa opposizione alla camorra e per la sua missione educativa basata sulla cultura e sulla testimonianza di vita. La sua frase “A voi le pistole, a noi la parola” incarna il suo impegno per educare le giovani generazioni alla lotta contro la criminalità. Questa sentenza di risarcimento è una parziale ma significativa vittoria per la famiglia Diana, che ha sempre difeso la memoria del loro eroe. La giustizia, seppur tardiva, è finalmente stata fatta, aggiungendo un altro tassello alla lunga battaglia per la restaurazione della figura di don Peppe Diana.