I primi depositi delle intercettazioni entrano nel processo a carico di 16 imputati coinvolti nell’inchiesta della Dda di Napoli che ha portato alla disarticolazione di 3 piazze di spaccio operanti tra la provincia di Caserta e nel napoletano. Dinanzi alla seconda sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Antonio Riccio, due dei sei periti nominati dalla Procura hanno depositato le trascrizioni delle numerose intercettazioni perlopiù telefoniche. Si torna in aula nel mese di febbraio per il deposito completo del materiale captato.
Sono finiti sotto processo Giuseppe Amato, 50enne di Maddaloni; Lidia Maricela Apostolie, rumena di 40 anni; Aldo Assirelli, 35 anni di Caserta; Anna Carfora, 44 anni di Maddaloni; Salvatore D’Albenzio, 54anni di Maddaloni; Antonio De Angelis, 42enne di Cervino; Vincenzo Fusco, 45 anni di Capua; Antonio Martino, 32 anni di Maddaloni; Luigi Mastropietro, alias bassotto, 34 anni di Maddaloni; Giorgio Monteforte, 42 anni di Maddaloni; Mario Pascarella, alias a ciuccia, 44 anni di Maddaloni; Francesco Spallieri, 52 anni di Maddaloni; Antonietta Tagliafierro, 47anni di Maddaloni; Antonietta Tedesco Giaquinta, 35 anni di Maddaloni; Francesco Zimbardi, alias o gigante, 40anni di Maddaloni. Gli imputati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti aggravata dalla finalità di agevolare il clan Belforte.
Secondo quanto accertato dal sostituto procuratore Vincenzo Ranieri, dal mese di aprile 2017 al mese di aprile 2018, si era creato un fiorente traffico di droga, prevalentemente cocaina, da destinare a piazze di spaccio nella provincia di Caserta e di Napoli. In particolare, è stata delineata l’esistenza di tre diversi sodalizi criminali che si dividevano le piazze di spaccio per ‘competenza territoriale’. Una piazza di spaccio era attiva nei comuni di Maddaloni, Santa Maria a Vico, Cervino e Recale e gestita da Salvatore D’Albenzio, alias o Faraon, ritenuto il reggente del clan Belforte nell’area di Maddaloni. Nella zona di Marcianise la piazza di spaccio era ‘curata’ da Paolo Iuliano che si avvaleva anche di minori per i traffici. A Caivano il traffico di droga era gestito da Antonio Cocci alias ‘o chiatt, diventato collaboratore di giustizia. Una maxi inchiesta che ha visto ben 55 indagati con l’emissione di 40 misure cautelari.
Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Valero Alfonso Stravino Vittorio Giaquinto, Mario Corsiero, Romolo Vignola, Ilaria Blandini, Mirella Baldascino, Raffaele Mascia, Giuliana Lombardi, Luca Viggiano, Gianluca Casella, Pasquale Delisati, Michele Ferraro, Danilo Di Cecco, Davide Pasquariello, Sergio Ricca, Vincenzo Caturano.