Gli avvocati dell’imprenditore attendono con ansia le motivazioni della sentenza emessa dalla Corte di Appello di Avellino. Il processo a carico dell’imprenditore titolare di una ditta di pulizie, dichiarata fallita nel 2014 per bancarotta documentale fraudolenta, si è concluso con la sentenza di “non doversi procedere per intervenuta prescrizione”.
Nel ricorso per Cassazione presentato dai suoi legali, gli avvocati Orlando Cipriano e Paolino Salierno, è stata evidenziata la mancanza di sicurezza sulla consapevolezza e sull’elemento soggettivo da parte dell’imputato. Dopo l’annullamento con rinvio della precedente statuizione della II Sezione, il nuovo esame della III Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli ha approvato l’originaria tesi difensiva, riqualificando il reato da bancarotta fraudolenta documentale a bancarotta semplice documentale, con conseguente estinzione per intervenuta prescrizione.
L’avvocato Paolino Salierno ha espresso grande soddisfazione per il risultato difensivo ottenuto, che ha permesso all’imputato di uscire da questa annosa vicenda giudiziaria senza alcuna sanzione penale. La Corte di Appello di Napoli ha accolto l’insussistenza dell’elemento soggettivo della fattispecie criminosa contestata, confermando la mancanza di prove sulla volontà dell’imputato di arrecare pregiudizio ai creditori.
Ora, i legali dell’imprenditore attendono con interesse le motivazioni della sentenza, che confermeranno la decisione della Corte di Appello di Napoli e metteranno definitivamente fine a questa lunga vicenda giudiziaria.