Sangue versato, violenza e abbandono: l’allarme sicurezza nel quartiere Acquaviva
Nella mattinata di ieri, una scia di sangue ha macchiato il marciapiedi del primo tratto di via Acquaviva. Le macchie rosse nei pressi del “civico 13”, un edificio abbandonato diventato rifugio per senzatetto e sbandati, hanno scosso il quartiere. Le forze dell’ordine sono intervenute per cercare di fare luce sull’accaduto, ipotizzando un accoltellamento tra stranieri.
L’edificio fatiscente è diventato un luogo pericoloso e insicuro, non solo per chi vi trova rifugio ma anche per i residenti e gli esercenti della zona. La presidente del comitato “Vivibilità cittadina”, Rosi Di Costanzo, sottolinea che l’allarme sicurezza non riguarda solo Acquaviva ma coinvolge l’intero capoluogo. I residenti si sentono abbandonati dalle istituzioni, che non garantiscono né integrazione né sicurezza.
La situazione è particolarmente critica per i minori stranieri non accompagnati, lasciati a se stessi e esposti a rischi e pericoli. Gli abitanti del quartiere denunciano episodi di violenza, risse e furti che si verificano soprattutto nelle ore serali e notturne. La richiesta di intervento da parte delle autorità è pressante, ma sembra cadere nel vuoto.
L’edificio abbandonato, teatro dell’ennesimo episodio di violenza, rappresenta solo la punta dell’iceberg di una situazione di degrado e abbandono che coinvolge l’intera comunità. È necessario agire con urgenza per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini, senza distinzioni di provenienza o status sociale. La paura e il disagio non possono diventare la normalità di un quartiere che merita rispetto e attenzione da parte delle istituzioni competenti.